www.postmetropoli.it. Elaborazioni originali di proprietà del Progetto di Ricerca di Interesse Nazionale “TERRITORI POST-METROPOLITANI COME FORME URBANE EMERGENTI: LE SFIDE DELLA SOSTENIBILITÀ, ABITABILITÀ E GOVERNABILITÀ”, coordinato dal Politecnico di Milano, (prof. Alessandro Balducci), e finanziato dal MIUR.
Indice di dispersione della popolazione straniera - 1991, 2001, 2011
Valore comunale medio dell'indicatore nella selezione attiva:
Come è calcolato
L'indice è calcolato come prodotto della percentuale di popolazione straniera presente in un determinato comune (PPSC) per 100 (valore convenzionale di riferimento attribuito allo stesso indice riferito al comune più popoloso), fratto la percentuale di popolazione straniera presente nel comune più popoloso PPSCP.
IDPS= PPSC*100/PPSCP
Cosa indica
L’indice descrive i fenomeni di dispersione territoriale della popolazione straniera rispetto al comune più popoloso, considerato come attrattore principale dei flussi migratori, al fine di comprendere meglio le modalità di distribuzione degli immigrati nelle principali regioni urbane italiane. Questo indice restituisce, quindi, l'immagine territoriale delle forme di concentrazione/dispersione della popolazione straniera sul territorio, rispetto alle città principali. Valori superiori a 100 descrivono territori comunali in cui la concentrazione della popolazione straniera è superiore, in termini percentuali, a quella del comune più popoloso. La particolare concentrazione di comuni che si trovano in questa ultima condizione restituisce il livello di dispersione della popolazione straniera rispetto alla città principale. In relazione alle dinamiche interne alle diverse regioni urbane, l'indice descrive anche le relazioni spaziali (di continuità o discontinuità) esistenti tra i differenti comuni in cui si concentrano o si disperdono gli immigrati. Infine, in relazione ai differenti livelli di concentrazione/dispersione degli immigrati in corrispondenza delle diverse soglie temporali analizzate, è possibile individuare profili di stabilità o mobilità di queste presenze. In tal senso, quando la crescita nelle diverse soglie temporali (1991-2001-2011) è costante, è possibile individuare profili di popolazioni straniere tendenzialmente stabili; quando la crescita viene registrata prevalentemente in corrispondenza di una determinata soglia temporale, è possibile individuare profili interessati dalla presenza di flussi migratori specifici/concentrati, e quindi più in generale da condizioni di maggiore mobilità.
Fonti
ISTAT - Censimento generale della popolazione e delle abitazioni (1991, 2001, 2011)
Riferimenti in letteratura
L'indice è una elaborazione originale dell'Unità di ricerca dell'Università degli Studi di Palermo. Per la sua costruzione si è ricorso a indicatori di base, elaborati a partire da dati disponibili, tradizionalmente usati per la descrizione dei fenomeni demografici.
Scegli il dettaglio o l'anno dell'indicatore da visualizzare
Legenda
Numero di comuni ricadenti in ogni classe. In ogni classe il valore minore è incluso mentre quello maggiore è escluso.
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Disomogeneità dei contesti territoriali
Confronto tra i valori della Deviazione Standard dell'indicatore all'interno dei singoli tasselli e nel resto d'Italia. A valori bassi di Deviazione Standard corrisponde una maggiore omogeneità del valore dell'indicatore tra i diversi comuni dello specifico contesto territoriale.
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Distribuzione dei valori
Distribuzione dei valori per soglie di 1. L'altezza delle barre indica il numero di comuni ricadente in ogni soglia. I comuni con valori maggiori di 250 sono stati raggruppati in un'unica barra
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Valore Comunale
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Top 30
Comune | Valore |
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Bottom 30
Comune | Valore |
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Fonti:
ISTAT - Censimento generale della popolazione e delle abitazioni (1991, 2001, 2011)
Disclaimer
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